Carla Ronci, con la Croce sotto gli abiti alla moda

Una delle foto più famose di Carla (no, non è una pubblicità della Piaggio...)
Chi è?

Carla Ronci nacque a Rimini l’11 aprile 1936, primogenita dei tre figli di Mario Ronci e Jolanda Casalboni. Visse con la famiglia a Torre Pedrera, in provincia di Rimini, crescendo come tante bambine e ragazze del suo paese. Ancor prima di iniziare le scuole elementari, a sei anni, fu ammessa ai sacramenti. Terminata la quinta elementare, fu inviata a lezione di taglio e cucito; in seguito, aiutò nel piccolo negozio di frutta e verdura gestito dalla madre.
La sua adolescenza spensierata, trascorsa nel lavoro e in piccoli svaghi come andare a ballare e leggere le riviste femminili, ebbe un mutamento di rilievo nel 1950: Carla, che già conosceva le suore Orsoline di Gandino, iniziò a interrogarsi sul perché si dedicassero senza risparmio ai figli degli altri. Cominciò, in seguito, a frequentare la parrocchia di Torre Pedrera: s’iscrisse all’Azione Cattolica e scelse il parroco, don Napoleone Succi, come direttore spirituale.
Nel 1955 Carla manifestò ai genitori di voler entrare in convento, ma ricevette un rifiuto deciso; anche il suo parroco, inizialmente, fu dello stesso parere, perché non voleva lasciarsi portare via il suo aiuto prezioso. Alla fine, la mattina del 3 febbraio 1958, dopo aver ottenuto il consenso della madre, partì con lei per Scanzorosciate, sede del noviziato delle Orsoline di Gandino. Tuttavia, dovette lasciarlo il 24 maggio seguente: suo padre, infatti, non si era mai rassegnato alla sua decisione.
Carla riprese la sua vita di sempre, finché, nel 1960, non sentì parlare dall’amica Teresa Ravegnini dell’Istituto Secolare “Ancelle Mater Misericordiae”, fondato a Macerata dal canonico Filippo Piccinini. L’anno seguente, dopo un corso di Esercizi spirituali nella Casa madre dell’Istituto, domandò di esservi ammessa: emise i primi voti il 6 gennaio 1962 e quelli definitivi dopo un anno esatto.
Nell’aprile 1969 ebbe i primi sintomi di un tumore ai polmoni: fu dunque portata all’ospedale Sant’Orsola di Bologna e da lì, il 1° aprile 1970, alla casa di cura “Villa Maria” di Rimini, più vicino a casa. Morì il giorno dopo, il 2 aprile 1970, alle 17.05; di lì a poco, avrebbe compiuto 34 anni.
La sua causa di beatificazione si è svolta nella diocesi di Rimini dal 1982 al 1986. Il 7 luglio 1997 il Papa san Giovanni Paolo II autorizzò l’approvazione del decreto con cui Carla Ronci, i cui resti mortali riposano nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Carmine a Torre Pedrera, poteva essere dichiarata Venerabile. 

Cosa c’entra con me?

Uno dei modi più comuni con cui entro in contatto con personaggi interessanti di cui scrivere è di certo quando trovo un santino in qualche chiesa. Per Carla Ronci è andata proprio così, anche se non ricordo il giorno esatto.
Sono abbastanza sicura che fosse nel 2006 e che il giorno della settimana fosse un martedì: di tanto in tanto, infatti, partecipavo alla Messa degli universitari di Comunione e Liberazione, che si tiene quel giorno della sertimana nella basilica dei SS. Apostoli e Nazaro Maggiore, a due passi dall’Università Statale di Milano, dove studiavo Lettere. Su un tavolino in fondo alla chiesa c’era una sua immaginetta: attratta dal volto giovanile di colei che vi era raffigurata, la presi per me.
Qualche giorno dopo mi misi a cercare informazioni su Internet: rimasi letteralmente a bocca aperta di fronte allo schermo del computer, quando vidi la fotografia che ho scelto in apertura di post e lessi che a Carla erano stati attribuiti gli appellativi di “santa della Vespa” e di “mistica motorizzata”. Non che trovassi scandaloso che una candidata agli altari potesse andare in motorino, ma mi sembrava quantomeno curioso.
Non molto tempo dopo, sullo scaffale delle novità di una delle mie librerie cattoliche di fiducia, scorsi la stessa foto del santino sulla copertina del suo diario spirituale, fresco di pubblicazione. Mi ripromisi di comprarlo non appena avessi passato il successivo esame di Papirologia con un buon voto, il che avvenne il 28 giugno 2006. Fa fede lo scontrino fiscale, ormai quasi cancellato, che ho conservato finora nel libro.
Già dalle prime pagine, ho compreso che tra me e Carla sussisteva un’affinità spirituale: il diario si apre con la sua esultanza per essere diventata “la sorellina più piccola” del suo direttore spirituale, che da allora designò come “Fratello” con la F maiuscola. Da non molto tempo, anche se (ahimé) non so dire con esattezza da quanto, avevo iniziato a prendermi a cuore i futuri sacerdoti della mia diocesi, estraendo a sorte il volto di uno di loro, ritagliato dal tradizionale poster con cui si presentano alle comunità parrocchiali. Pur non conoscendo ancora quel giovane prete, lo sentivo mio fratello spirituale: quando, dopo un annetto, l’ho incontrato, gliel’ho riferito, con sua gran sorpresa. Nel settembre 2006, poi, anch’io ho iniziato una direzione spirituale più continuativa, col sacerdote incaricato del mio oratorio di nascita.
Quando, l’anno dopo, ho fatto amicizia con una ragazza che desiderava farsi suora ma si vedeva ostacolata da ogni parte, non mi sembrava vero: fino ad allora, avevo solo letto nei libri, non ultimo il diario di Carla, vicende del genere. Per questo ho incoraggiato quella mia amica, spronandola a perseverare e a non arrendersi di fronte alle difficoltà: dopotutto, anche la giovane riminese, fosse stato per lei, non avrebbe di certo lasciato il convento. Anche la mia amica, però, dopo tutta una serie di vicissitudini rinunciò a consacrarsi: adesso è sposata.
L’esempio di Carla mi tornò alla mente nel vedere che la collega blogger Lucia aveva iniziato a trattare, su Una penna spuntata, il tema della modest fashion: una sua frase in particolare mi tornò alla mente, circa la sua scelta di vestirsi con gusto come segno della gioia tipica del cristiano. Come scrivevo nelle note biografiche, infatti, lei era un’abile sarta, che si confezionava gli abiti da sola e, dopo l’esperienza in convento, aprì un laboratorio tutto suo, tramite il quale avvicinava le ragazze alla vita di fede. Non fosse che è ancora Venerabile, l’avrei già proposta come patrona degli stilisti di moda!
Io, pur essendo figlia di una sarta, so a malapena tenere l’ago in mano. Quando poi mia madre insiste per realizzarmi un abito nuovo per qualche cerimonia, pongo a mia volta le mie condizioni: che abbia le maniche corte, non trasparenti né traforate, e che la gonna arrivi al massimo al ginocchio. Mia sorella, poi, sa da tempo che non deve comprarmi canottiere o magliette giro-manica, che non userei mai per andare in chiesa. Dovrei ricordarmi più spesso l’intenzione con cui Carla lo faceva, però.
La sua storia sarebbe stata una delle prime che avrei voluto trattare qui, ma ora per una ragione ora per un’altra, ho lasciato perdere, ripromettendomi di farlo quando mi sarei accorta di aver trattato troppe figure maschili, o di fondatrici, o di suore.
Dato che il ventesimo anniversario del decreto sull’eroicità delle sue virtù mi pareva l’occasione giusta (ma ho rimandato perché era più attuale scrivere del mio nuovo Arcivescovo), ho riletto il suo Diario, trovando un altro elemento che ci accomuna: le calunnie perché appariamo troppo vicine ai nostri sacerdoti. Lei, infatti, fu accusata di essere l’amante del suo parroco, dato che trascorreva tutto il suo tempo libero svolgendo piccoli servizi in chiesa; la stessa Vespa e l’automobile erano usate da lei per commissioni parrocchiali.
A me va leggermente meglio, si fa per dire: alcune persone mi hanno fatto presente di essere troppo diretta coi preti, mentre loro per prime si permettono di essere calorose con quelli che conoscono. Ogni volta che rivedo qualcuno con cui ho avuto a che fare, ormai, mi guardo bene intorno prima di salutarlo: non sia mai che qualcuno possa fraintendere le mie intenzioni, che restano oneste fino in fondo.


Il suo Vangelo


Il messaggio che la Venerabile Carla Ronci ha trasmesso con la sua intera esistenza credo proprio che sia improntato alla gioia. Non un’ilarità fine a sé stessa, quanto piuttosto, citando la Serva di Dio Madeleine Delbrêl, una “gioia raccolta”, che traspariva nella cortesia con i clienti, nella vicinanza alle bambine di Azione Cattolica e, perché no, nella confezione di abiti che oggi definiremmo deliziosamente vintage, sotto i quali, come scrisse a un’amica, portava un piccolo crocifisso.
Anche a lei capitavano momenti difficili, quando il groppo in gola era troppo grosso da non farla nemmeno piangere, oppure quando si sentiva sola. A quel punto, invocava il Signore, chiedendole di aiutare non solo lei, ma anche il parroco e le sue ragazzine. Si disponeva quindi a compiere sempre la Sua volontà, come scriveva il 20 settembre 1956:
Hai ragione, Gesù, la mia sottomissione alla Tua divina volontà per essere completa ha bisogno di perfezionarsi: infatti, non è a sbalzi che si fa la volontà di Dio, vivendo un giorno da santi e due da peccatori. Sì, Gesù, cercherò col tuo santo aiuto di mantenermi calma e sorridente tanto nella gioia come nel dolore; però Tu devi aiutarmi tanto, altrimenti...
L’aiuto non le è mancato: con la sua intercessione, conto di riceverlo anch’io, così da essere a mia volta un vero sostegno, anche per i miei fratelli spirituali.


Per saperne di più


Carla Ronci, Diario, San Paolo 2005, pp. 162, € 7,00.
Scritto a partire dal 1955 e fino quasi al giorno della morte, il diario di Carla permette d’intuire i suoi desideri più profondi e l’aspirazione a essere tutta di Gesù.


Filippo D’Amando (cur.), Carla Ronci – Lettere, Editoriale ECO, € 13,00.
Tutte le lettere di Carla, raccolte in ordine cronologico.


Graziella Goti, La ragazza dalla sciarpa rossa, Elledici 2003, pp. 134, euro 6,00.
L’autrice, amica di Carla, racconta la sua storia in breve.



Fausto Lanfranchi, La vita è meravigliosa, Ed. il Ponte, pp. pp. 225, euro 10,00.
Biografia più recente, curata dal vicepostulatore della sua causa.


Consuelo Manzoli – Maria Angela Cenisio, Nel segno della Misericordia – Carla Ronci e l’Istituto Secolare Mater Misericordiae, Ed. Passione Educativa, € 12,00
Un’opera che si sofferma in particolare sulla dimensione educativa della Venerabile.


Tranne l’ultimo libro, sono tutti fuori catalogo, ma si possono ordinare ai contatti presenti sul sito ufficiale.


Su Internet


Sito ufficiale, ospitato in quello della diocesi di Rimini.
Sito in lingua tedesca, curato da un suo devoto.

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